Domenica 10 settembre a Montorio alla Messa delle 11:00 inizierà il suo ministero qui a Verona don Gigi (non sarà celebrata la Messa delle 10:00 a Mizzole). A seguire un momento di aperitivo aperto a tutti nel cortile della parrocchia: affidiamo al Signore questo nuovo inizio insieme! «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18, 20 dalla liturgia del giorno).
Il Signore, come spesso fa, con le letture della liturgia di oggi, accompagna l’inizio del ministero di don Gigi e il riassetto della nostra comunità residenziale di sacerdoti. Si intreccia la parola di Dio nelle Sacre Scritture di oggi con gli intendimenti con cui la Chiesa in Verona ha visto utile la nostra presenza come «Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio» (CSFC) , così come aveva indicato in tre punti il vicario generale don Roberto Campostrini, in occasione dell’inizio della nostra missione qui nel 2016. E questo è motivo di consolazione. Riprendiamo i tratti essenziali.
I. Il primo tratto è l’esperienza di fraternità e di amicizia tra preti in comunità. «Il vero miracolo sono le comunità» [(Nel mondo come discepoli, p. 9)]. Questa è la nostra prima missione, il nostro primo dono, la nostra prima conversione. Don Luca Ferrari, fondatore della nostra Comunità Sacerdotale, tante volte ha detto: «la nostra prima opera pastorale è la comunità». La prima opera attraverso cui nutriamo (fare «pastorale» vorrebbe dire questo: «nutrire») la nostra vita e la vita di chi in qualche misura ci è affidato, è la cura stessa del nostro essere comunità: dal Vangelo di oggi possiamo dire «riguadagnarci» sempre come fratelli e amici in Cristo (cfr. Mt 18, 15).
II. Il secondo tratto è, nella reciprocità delle vocazioni, l’attenzione alla famiglia e l’accompagnamento, fin da giovani, di percorsi comunitari per poter suscitare comunità di famiglie, riscoprendo quella dimensione costitutiva della Chiesa che la rende in Cristo anche comunità di comunità.
III. Il terzo tratto è la Riconciliazione vissuta come dimensione allo stesso tempo personalissima e pure comunitaria secondo il «metodo» sperimentato come Giovani e Riconciliazione (G&R): è impossibile la vita di qualunque comunità e la fedeltà a qualunque vocazione dove non ci sia cammino autentico di perdono.
Questo è quello che il Signore Gesù ci ha chiesto e ci chiede, quello che ci è chiesto anche qui in diocesi a Verona, nei ministeri che ci sono stati affidati, questo quello che, con le nostre povertà, stiamo facendo, questo quello che a Dio piacendo continueremo con gioia a fare insieme.